Il Cda della Fondazione è composto da grandi professionisti, tutti esperti nel loro settore, come l’Avv. Cristina Sparvieri, penalista, che esercita la sua professione con grande passione e sapienza.
Il diritto penale è una materia delicata, che merita particolare attenzione sia nella fase procedimentale che in quella processuale, difatti l’Avv. Sparvieri presta una scrupolosa attenzione esercitando il ruolo difensivo attivo fin dalla fase delle indagini preliminari. A tal proposito, quanto è importante raggiungere una verità già in questa fase? Il momento dello svolgimento delle indagini preliminari assume un’importanza fondamentale perché precede tutto ciò che verrà sottoposto all’autorità giudiziaria nell’eventuale processo relativamente alla ricostruzione del fatto e sulla responsabilità dell’indagato. È altresì determinante perché il PM in questa fase potrebbe formulare una richiesta di archiviazione oppure una riqualificazione del fatto. Tra l’altro l’iscrizione di un procedimento penale a carico di una persona può incidere fortemente sulla sua vita. La Fondazione si batte affinchè questi adempimenti siano precisi e chiari già in questo momento, per il raggiungimento di una verità già in questa fase, ed è per questo che vuole sostenere l’investigazione e la ricerca degli elementi di prova in tutti gli ambiti del diritto, al fine di garantire l’applicazione del giusto processo e dell’adeguato giudizio. Questa è anche la filosofia dell’avvocato Sparvieri ed è per questo che collabora da tanti anni con la Fondazione.
A tal proposito vorremmo raccontarvi di un processo che l’avvocato Sparvieri ha affrontato con tenacia e caparbietà, ed ha vinto con grande orgoglio e soddisfazione, questo è anche il nostro orgoglio, siamo davvero contenti di avere nel nostro team una professionista come lei, ed infatti vorremmo condividere con voi questo suo successo, sappiamo bene in quanti tra professionisti e studenti del settore ci seguite, e ci auguriamo che questa bella testimonianza possa ispirare i giovani che sono il futuro, facendo una premessa importante, che poi è il mantra dell’avvocato Sparvieri e che noi appoggiamo in pieno: l’avvocato deve prestare attenzione ad ogni singola attività dell’intero procedimento penale (dalle indagini preliminari fino all’ultimo grado di giudizio oltre che nella fase esecutiva) senza mai dimenticare la componente umana.
L’avvocato si trovava in aula per gestire una pratica di studio, quando le autorità presentano un soggetto dinanzi al Tribunale per la convalida del suo arresto, non avendo un difensore di fiducia, il Presidente del Tribunale chiede all’avvocato Sparvieri se poteva occuparsene lei, essendo iscritta alle liste d’ufficio al fine di garantire agli arrestati la difesa tecnica, la stessa acconsentiva.
Al momento dell’arresto la situazione era veramente pesante, si trattava infatti di maltrattamenti in famiglia ed estorsione, reati per i quali viene applicata in via cautelare la massima misura che è la custodia in carcere, non essendo idonea l’abitazione familiare, l’avvocato poi chiese i termini a difesa, (ovvero la sospensione del processo che viene rinviato di qualche giorno per permettere alla difesa di prendere visione di tutti gli atti e acquisire elementi investigativi).
Per assistere bene una persona l’avvocato deve svolgere le indagini difensive, conoscere e analizzare l’ambiente dove si è verificato il reato, questo per capire se esattamente ci sono dei profili di responsabilità, oppure la responsabilità è di altri, oppure se la fattispecie di reato c’è ma si è estrinsecata in modo diverso da quello che si è contestato, così da garantire all’assistito una valida attività difensiva in relazione a quanto accaduto.
Così l’avvocato decise di acquisire informazioni attraverso l’istituto delle investigazioni difensive che il codice di rito riconosce anche agli avvocati, non solo agli operanti di pg e al pubblico ministero.
Il difensore scelse insieme al suo assistito il rito abbreviato, per cui il tribunale doveva decidere allo stato degli atti e attraverso lo strumento delle investigazioni difensive, l’avvocato è stato in grado di inserire nel fascicolo ulteriori elementi di indagine da sottoporre all’attenzione del Tribunale.
L’Organo Giudicante titolare del processo dopo aver letto le dichiarazioni portate dall’avvocato ha capito la situazione , modificando la misura cautelare della custodia cautelare in carcere con gli arresti domiciliari e nella fase della discussione l’avvocato è riuscito a fare emergere l’intero quadro familiare e come sono andati effettivamente i fatti così da ottenere un’assoluzione.
Durante tutto il periodo di assistenza processuale l’avvocato ha avuto quale principale obiettivo quella della rieducazione del proprio assistito, infatti il ruolo dell’avvocato è importantissimo, perché non si limita solo ad esercitare la propria professione in aula, ma deve anche approfondire il quadro fattuale, scavare nel contesto sociale e familiare in cui vive l’imputato al fine di capire il più possibile la sua personalità, invitandolo a rieducarsi. Se questo obiettivo viene raggiunto prima della condanna è davvero un ottimo risultato, perché il difensore non solo è riuscito a far applicare una pena congrua oppure l’assoluzione, ma è riuscito altresì a spronare l’imputato alla rieducazione, a fare un percorso interiore per una crescita personale, con contestuale introduzione al mondo del lavoro.
Da allora, peraltro a seguito di una sentenza di assoluzione, l’assistito dell’avvocato Sparvieri non è più ricaduto nell’uso delle sostanze stupefacenti, si è trovato un lavoro, e si è finalmente reinserito nel contesto familiare e sociale. Questo risultato è stato più di tutti il miglior risultato per l’avvocato!